-- Sabato 25 luglio 2009 --
- diario tappa 21 -
( Dongo - capanna Monte Bar )

La “partecipazione” alla tappa di sabato 25 luglio in realtà inizia per il gruppo di Varese già il venerdì, con chi parte il pomeriggio direttamente in MTB da Varese e chi raggiunge in macchina il punto di partenza, per poter cenare tutti assieme con gli amici della tappa che ci ha preceduto. E’ così che conosciamo Mario, responsabile della tappa del venerdì, e Luciano che arriva da Livigno e ci accompagnerà per le successive 3 tappe.
Dopo un forte temporale serale, la mattina si presenta splendida, con un cielo turchino ed un brillante sole che fanno da sfondo ed illuminano la meravigliosa cornice del lago di Como, impreziosita dalle decine di ville di prestigio che fanno bella mostra di sé lungo tutto la riva. Si parte con un leggero ritardo alle 8:55 dalla piazza centrale di Dongo,e tramite strade secondarie e mulattiere storiche (l’antica “via regina” ha origini addirittura romane, con testimonianze ancora presenti lungo il percoso) raggiungiamo Loveno, alle cui propaggini incontriamo i primi 4 amici con i quali ci eravamo dati appuntamento, Luca e Francesco del CAI di Germignaga, Enzo del CAI Varese con un suo amico; e così arriviamo a quota 14!
Dopo una breve pausa il percorso prosegue in direzione Grandola ed Uniti per arrivare a Carlazzo, dove ci attendono ( da ormai 2 ore!) gli amici di questa zona che ci hanno accompagnato già un mese addietro nel giro di ricognizione…e così si sale a 18 componenti, che si preparano ad affrontare le erte salite che separano Carlazzo dalla Capanna Monte Bar. E già, perché da qui il percorso si impenna letteralmente e ci attendono chilometri di mulattiere e sentieri con pendenze da brivido, spesso non pedalabili per chi ha la bici guarnita con le borse tipiche di chi affronta un viaggio di più tappe. Ci imbattiamo anche in un gruppo di ragazzi che in una casa/fienile isolata stanno cucinando al ritmo di musica ad alto volume un intero maialino alla brace, condito con fiumi di birra! Si ritorna per qualche chilometro su asfalto per raggiungere il ristoro “Crotto funghetto”, meta di una seconda sosta, prima di affrontare l’ultima vera salita che ci porterà al Passo San Lucio, con la sua graziosissima chiesetta ed una rinfrescante birra. Seduti sulle sdraio intravediamo la meta della nostra tappa nascosta dietro un ciuffo lontano di pini: la montagna da noi alla Capanna Monte Bar descrive un grande arco, ed il rifugio non sembra poi così lontano!  Alla ripartenza alcuni nostri amici ci salutano e cominciano a rientrare,  mentre noi ci lanciamo in uno stupendo single treck a tratti esposto, accompagnati dal fischio del vento nelle orecchie e da una splendida luminosità di un sole che ormai si avvia stancamente al tramonto e che ricorda a molti di noi le atmosfere tipiche di Scozia e Cornovaglia. Il percorso in realtà non  sarà così breve, ricco di insenature e rivoli d’acqua da superare scendendo dalla bici, e così giungeremo al rifugio alle 19:15 dopo ben 10 ore dalla partenza! Giusto una doccia veloce prima della lauta cena a base di una squisita polenta, bruscitt e formaggio prima di andare al meritato risposo, dopo aver percorso 52 Km e ben 1955 metri di dislivello cumulato!
Un grazie di cuore va agli amici del CAI di Dongo che ci hanno accompagnato per un lungo pezzo, ed agli amici di Carlazzo che anche questa volta ci hanno fatto da angeli custodi fin quasi alla meta. Senz’altro il più bel regalo di questo Pedalaitalia sono le amicizie che nascono e si rafforzano fra persone che condividono la stessa stupenda passione della montagna vissuta in mountain bike…

Corrado Zaetta
CAI Varese

-- le foto della tappa --

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